La nostra storia

Una tradizione dal 1304...

Bormio è attualmente diviso in cinque contrade: ognuno di essi è caratterizzato da un proprio gonfalone in cui vi è raffigurato il simbolo e il colore che identificano il rione.

Un lupo in rosso, il reparto Maggiore,
il Kuerc e la torre civica in giallo, il reparto Dossorovina,
un gatto in bianco, il reparto Combo,
la ruota di un mulino in verde, il reparto Dossiglio,
e una fontana in blu, il reparto Buglio.

Dai documenti antichi – a partire dal Liber stratarum, il piano regolatore che descrive la situazione urbanistica di Bormio nel 1304 quelle che ora sono chiamate contrade (o in dialetto riparti) erano dette “vicinanze”, erano istituzioni a tutti gli effetti, con personalità giuridica propria. Ciascuna contrada era guidata da due deputati “I Quali” ne amministravano le attività e passività della Terra. Venivano eletti dal popolo e facevano parte del “Consiglio del Popolo” della Terra Maestra e delle Valli che avevano potere di legiferare, gestire i beni comunali e di eleggere le principali cariche pubbliche. Nel corso del tempo le responsabilità delle vicinanze divennero meno significative sino a mantenere viva solo l’usanza nel giorno di Pasqua di distribuire davanti a ogni chiesa a tutti i vicini, l’agnello pasquale cotto e benedetto. Questo rito è alla base do a delle tradizioni popolari più originali dei moderni “I Pasquali”. 

Un'immagine di un lupo con la parola maggiore sopra

REPARTO MAGGIORE
Il reparto Maggiore è il reparto “residenziale” posto nel cuore di Bormio. Si estende dalla Piazza del Cuèrc in direzione ovest fino al fiume Adda. Il nome deriva dal fatto che nella Via Maggiore, allora arteria principale di Bormio, odierna via De Simoni, dimoravano le famiglie più ricche e potenti dei secoli scorsi. Tutt’oggi si trovano ricchi palazzi con affreschi, imponenti portali e decorazioni di ferro battuto.
In questi reparto trovò dimora due secoli fa il bresciano Galliano Lechi, il famigerato conte Diavolo, che introdusse nel Contado, senza grande successo, le nuove idee che dalla Francia si propagarono in tutta Europa. Soprattutto la sua condotta licenziosa gli procurò molti nemici finchè una folla di villici inferociti gli diede una morte atroce al Dosso di Cepina nel luglio 1797.
Il colore caratteristico del reparto Maggiore è il rosso e il simbolo è il lupo, in quanto la potenza e la ricchezza economica dei residenti ”sovrastava” sugli altri ceti sociali. 

Un disegno di una torre dell'orologio con il nome dossorovina sopra

REPARTO DOSSOROVINA

Dossorovina è il reparto più antico, posto a nord-est del paese ai piedi del Monte Reit. Il nome deriva soprattutto dalle frane che ciclicamente si abbattevano sulla zona e principalmente da una grossa frana che intorno al 1000 d.C. arrivò sino l’abitato ricoprendolo. Comprende tutti gli edifici più significativi dal punto di vista istituzionale e comunitario. A monte del reparto, la via Alberti testimonia la presenza di antiche residenze nobiliari.
In Dossoovina, ebbe prestigiosa residenza il cavaliere Nicolò Alberti, conte di Colico, una figura tra le più autorevoli del Contado ne primi decenni di dominio grigione quando bisognò difendere con energia l’autonomia già concessa dai duchi di Milano. Morì nel 1571 a Madrid e, giunta l’infausta notizia a Bormio, fu proclamato il lutto cittadino per un anno intero.
Il colore caratteristico del reparto è il giallo e il simbolo è il Kuèrc con la Torre Civico, elementi civici di importanza primaria.

Un disegno di un gatto con la parola combo sopra

REPARTO COMBO

È posto tra il torrente Frodolfo e le pendici del Monte Vallecetta in estensione est-ovest. Il nome presumibilmente deriva dal termine celtico “cumba” che significa “avvallamento”. Il reparto anticamente aveva destinazione agricola e contadina (coltivazioni di segale e frumento) e veniva considerato come il “granaio di Bormio”. La presenza di numerose stelle testimonia che la “cultura di Combo” facilitava l’allevamento. È caratterizzato da antiche case pastorizie e contadine arricchite da affreschi ed elementi architettonici di pregio. La chiesa di S.Antonio ( S.Crocifisso) e del Sassella testimoniano la fede popolare depositaria di credi, leggende e antiche tradizioni. 
La contrada di Combo diede i natali ad una figura di religioso francescano , frate Giovanni Battisti da Bormio, che nel XVIII secolo, predicò il Vangelo nelle più diverse regioni del mondo. Partito missionario verso la Cina dopo una guarigione miracolosa, ne fu sepolto dopo sette anni, carico di sofferenze inaudite nel corpo e nello spirito.
Il colore del reparto è il bianco e il simbolo è il gatto a conferma dell’ “astuzia” tipica dei suoi contradaioli.

Uno scudo verde con la scritta dossiglio sopra

REPARTO DOSSIGLIO

Il reparto è posto tra il torrente Frodolfo e la Via Roma l’antica via Magna). 
Il termine Dossiglio deriva dalla posizione geografica del rione perché, situato su un piccolo dosso, era il quartiere artigianale per eccellenza di Bormio. Il cuore del reparto era la “agualar” il canale artificiale che staccatosi dal Frodolfo alimentava con le sue acque particolarmente fredde i mulini, le segherie e le varie attività di artigianato.
In dossiglio trascorse l’infanzia e l’adolescenza Glicerio Longa, l’autore dei primi importanti studi dialettologici ed etnografici bormini. Figlio del botanico Massimo, trascorse il suo tempo libero in un lavoro vigile a tutte le sollecitazioni della parola e dell’espressione. Il suo certosino lavoro fu interrotto all’età di appena 27 anni, nel 1912.
Il olore tipico del reparto è il verde, simbolo è la ruota del mulino, a confermare la presenza delle numerose attività artigianali alimentate dall’acqua.


Uno scudo blu con la parola boglio sopra

REPARTO BUGLIO

Il reparto Buglio è posto a nord-ovest del paese e si estende fino al fiume Adda. Il suo nome deriva dalla grande fontana (in dialetto bù) costruita per alimentare l’intero rione. Il suo uso era regolamentato dagli statuti e da delibere di consiglio che stabilivano pene severe contro chiunque avesse immerso nella fontana oggetti “turpi ed immondi”, inquinandone le acque, Oltre ad essere il serbatoio del comune, Buglio era un rione cittadino, caratterizzato dalla presenza di numerose stalle e magazzini.
Ignazio Bardea nato nel 1736 e morto nel 1815 fu studioso e storico Bormino e uno dei più illustri abitanti di Buglio.
Il colore caratteristico del reparto è il blu, il simbolo è il “bù” a confermare l’importanza dell’acqua sorgiva, che ne scaturiva, per la popolazione. 

A colorful logo for associazione i reparti di bormio

Nuovo consiglio “I reparti di Bormio” - mandato fino al 2026.

Presidente: Michela Canclini
Vice presidente: Marina Giacomelli
Segretario: Luigi Confortola
Vice segretario: Lele Spechenhauser
Tesoriere: Michela Compagnoni
Magazziniere: Stefania Rinaldi e Stefano Pedranzini.

Consiglieri Buglio: Marina Giacomelli, Luigi Confortola, Gisella Bormetti, Rubén Pedranzini e Franco Dagna.

Consiglieri Combo: Michela Compagnoni, Pietro Rainolter, Giovanni Cantoni, Giacomo Zanoli, Chicco dei Cas.

Consiglieri Dossiglio: Michela Canclini, Stefania Rinaldi, Matteo Compagnoni, Simone Prandi, Emilia Spiller.

Consiglieri Dossorovina: Simona Pedrini, Monica Vitalini e Federico dei Cas, Diego Pedrini, Stefano Castellazzi, Marco Castellazzi.

Consiglieri Maggiore: Francesca Turriziani, Stefano Pedranzini, Franco Pozzi, Lele Spechenhauser, Federico Urbani.

Un gruppo di persone posa per una foto sulla neve.
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